Gentile maestro Andrea,
Le inviamo i nostri ringraziamenti e congratulazioni per il bellissimo libro “Acqua Dolce”,che noi alunni abbiamo letto con entusiasmo e curiosità.
Il suo stile narrativo allegro, chiaro, e suggestivo è riuscito a conquistarci sin dal primo capitolo, tanto che la lettura si è trasformata in un appuntamento quotidiano da attendere con
ansia.
A tale proposito ci sono sorte mo
Cari bambini e cara maestra,
sono felice che “Acqua Dolce” vi sia piaciuto perché l’ho scritto con molta passione e gli voglio bene come a una figlia.
Volentieri rispondo alle vostre curiosità.
1. L’idea di scrivere questa storia mi è venuta dopo aver conosciuto una bambina vera che a quattro anni ancora non parlava. Si chiamava Daysi, la mamma l’aveva portata dai dottori, proprio come Acqua Dolce, che le avevano detto che ci sentiva bene, era intelligente e non riuscivano a capire perché non parlasse. Questa bambina, Daysi, viveva vicino al mare in un isola dove fa sempre caldo (Cuba) e adorava stare in acqua; i cani, i gatti e altri animali le si avvicinavano senza paura e sembrava che si capissero. Quando incontrava dei bambini, prima li osservava in silenzio, capiva a cosa stavano facendo e poi si metteva a giocare con loro senza dire una parola e tutti l’accettavano sempre volentieri. Io sono diventato amico della mamma e subito ho voluto bene a questa bambina misteriosa, che aveva gli occhi ridenti, adorava ballare ed era sempre allegra. Questa forse è la cosa che più mi ha colpito fino a farmi venire voglia di scrivere un libro. Come faceva ad essere allegra se aveva il problema che non parlava? Forse perché viveva vicino al mare? Forse perché stava sempre con gli animali? Forse perché nel paese dove abitava tutti le volevano bene? Mi sono chiesto se i bambini con dei problemi possono essere felici e quella bambina coi suoi occhi calmi mi rispondeva di sì. E mi faceva anche pensare che quello che da una parte è un problema (nel suo caso non parlare) può avere anche dei vantaggi, perché si ascolta di più, si impara a comunicare in altri modi e si può essere persino amati di più.
2. Ho scelto il nome Acqua Dolce perché amo l’acqua e la dolcezza.
3. Ho scelto di chiamare i capitoli così per renderli più simpatici.
4. In verità io il libro l’avevo fatto finire in un altro modo, che vorrei che voi provaste a indovinare. Poi l’editore Salani mi ha chiesto di cambiare gli ultimi tre capitoli perché non gli piacevano e mi ha suggerito questo finale perché ci teneva che Acqua trovasse un modo per parlare senza conchiglia anche in città.
5. No l’isola Verde non esiste, ma mi sono ispirato a Cuba dove sono stato diverse volte. Lì, non è mai inverno, l’acqua del mare è sempre calda, ma non si può bere.
6. La storia è inventata, non è molto verosimile, ma si ispira a una bambina vera e luoghi veri.
7. Ho messo delle parole e frasi buffe perché a me piace molto ridere e so che anche ai bambini piace.
8. Io non credo che scriverò mai un seguito a questa storia, ma se volete provarci voi fatelo e mandatemi quello che avete scritto. Magari mi viene voglia di farlo anch’io.
9. Ho deciso di scrivere “Acqua Dolce” dieci anni fa, quando ho conosciuto la bambina Daysi.
10. Ho impiegato circa due anni a scriverlo perché ci tenevo molto a farlo semplice e bello e quindi ci ho lavorato tanto. Certi capitoli li ho riscritti 7-8 volte prima di essere soddisfatto.
11. Io scrivo al computer e faccio tante brutte copie. Nel senso che scrivo poi correggo tante volte quello che ho scritto. Quando mi piace abbastanza lo stampo poi lo correggo ancora, poi lo ristampo eccetera. Scrivere è un lavoro bello ma ci vuole anche tanta pazienza.
12. Ogni scrittore usa dei metodi un po’ diversi. Io ho seguito delle scuole di scrittura creativa, da adulto, dove insegnano che è meglio avere già in mente tutta la storia prima di cominciare a scriverla. Per “Acqua Dolce” ho seguito quel consiglio: ho scritto prima un riassunto di tutta la storia in cinque pagine; poi uno schema un po’ più lungo con quello che volevo mettere in ogni capitolo e dopo ho iniziato a scrivere il libro.
13. Il momento più bello è stato mentre lo scrivevo: ridevo, mi emozionavo, facevo i salti di gioia; ho anche pianto. Mi sembrava che Acqua Dolce esistesse davvero, le volevo bene; quando mi svegliavo la mattina mi veniva da andare a cercarla in camera sua, solo dopo un po’ mi ricordavo che era una storia inventata. Quando l’ho finito c’è stato un pizzico di tristezza perché era come se lei andasse via. Però ero anche contento che finalmente poteva diventare un libro che altri avrebbero letto.
14. Per pubblicarlo l’ho spedito a tutti i più grandi editori. Molti mi hanno risposto di no ma per fortuna alla Salani è piaciuto molto e l’hanno pubblicato. Quando mi hanno telefonato per dirmelo ero in macchina; o frenato in mezzo alla strada e sono uscito a fare dei salti di gioia, fermando il traffico
15. Ho scritto altri due libri di cui uno è stato pubblicato col titolo “Magica Amicizia” (Salani). Se volete saperne qualcosa andate sul mio sito www.acquadolcedolce.info E’ adatto a bambini dalla quarta in poi, se letto da soli, e dalla terza se letto in classe.
Inoltre quando ho visto che “Acqua Dolce” piaceva molto mi è venuta la voglia di trasformarlo in uno spettacolo teatrale e l’ho fatto. Su www.acquadolcedolce.info potete vedere un video dello spettacolo e anche scaricare delle canzoni che ho scritto io.
Grazie per il vostro entusiasmo
Un abbraccio dolce a tutti voi
Andrea Bouchard